Lettera_N.jpg (11722 byte)aufragio all'isola delle viverne

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Lettera_V.jpg (11708 byte)olse dunque alla sera quando il Vostro, accompagnato dai valorosi Zaratustra e Cagliostro, stava allenando le sue arti magiche in quel di Occlo e la noia presto sorprese i tre Discendenti di Taos. Nacque cos∞ l’idea di esplorare gli oceani in cerca di avventure: si dα infatti il caso che alcune leggende narrino di un’isola delle Terre Perdute dove uno strano incantesimo si era impossessato della Terra, facendo sorgere una Viverna ogni qualvolta un’altra veniva spedita negli inferi.

Pi∙ veloce a dirlo che a farlo, il sottoscritto Actarus IV diede fondo alle sue finanze ed acquist≥ un veliero: il varo della Enterprise avvenne all’isola di Moonglow, tra l’emozione e la gioia degli astanti. Saliti a bordo, nonostante alcuni problemi col sestante che ci costrinsero a una navigazione totalmente manuale per la quale il Vostro dovette ricorrere a tutta la propria saggezza, si fece rotta verso il Magico Serpente Avviluppato alla Colonna, che funge da portale per le Lande Perdute; ancora qualche minuto di vagar tra i flutti e finalmente si giunse in vista di un bellissimo faro, prontamente esplorato e rivelatosi luogo magico e meraviglioso. Ma il nostro obiettivo era ormai vicino e, quando dalla prua s'intravvide la prima distesa di candida sabbia, prima ancora di poter urlare "Terra! Terra!" un urlo straziante ci accolse e due occhi malvagi ci fissarono, assetati di sangue: eravamo giunti alla magica Isola delle Viverne

Le ore trascorsero veloci in un misto di gioia, emozione e soddisfazione: i valorosi combattenti stavano mantenendo alto il nome di Taos facendo strage dei piccoli draghi che, pur pericolosi con le falangi e gli artigli, nulla potevano contro la potenza della magia. Era quasi l’alba quando i tre eroi, sfiniti, erano pronti a tornare alla civiltα con un bel bottino e un sorriso soddisfatto dipinto nel volto: Zaratustra e Cagliostro si trasportarono magicamente alla cittα di Papua, mentre il valoroso comandante completava le ultime operazioni prima di salpare alla volta del porto. Ma a questo punto, sarα stata la stanchezza o forse gli anni che cominciavano a farsi sentire, Actarus si fece sorprendere da una viverna improvvisamente comparsa proprio sul ponte del vascello: pochi secondi dopo il suo corpo giaceva a terra…

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I suoi occhi si inumidirono quando, ormai spirito, si ferm≥ un attimo ad osservare la situazione: il suo povero corpo, pieno di tutti i tesori di una notte di combattimenti (e con la chiave della imbarcazione), era posato al fianco di quello del valoroso destriero Goldrake, il ponte della Enterprise era aperto, nessun modo di risorgere o farsi trasportare a terra, in tre parole naufrago senza speranza. Dopo lo sconforto iniziale, pur in forma di spirito puro, concentr≥ tutti i suoi sforzi e apr∞ un canale telepatico verso Zaratustra e Cagliostro, spiegando il volgere degli eventi. Cosa potevano fare, per≥, gli amati compagni? Non vi era modo di tornare all’isola, non avendo loro una nave; comprarne una e giungere nel luogo avrebbe richiesto troppo tempo. I Consiglieri di Lord British, opportunamente consultati, si scoprirono essere troppo impegnati nel combattere una gilda di maghi malvagi intenti a pratiche illegali.

Ma gli Eroi son chiamati tali per la loro capacitα di dare una soluzione a tutti i problemi: fu cos∞ che i due cominciarono a raccontare la storia alla banca di Papua, in cerca di un animo gentile che potesse risolvere la situazione. Forse gli Dei, in quel momento, avevano per i Vostri un occhio di riguardo o forse era soltanto un premio per il loro valore e la loro bontα… Fatto sta che in pochi minuti ben due imbarcazioni stracolme di salvatori salpavano l’ancora verso la magica Isola. Il primo a giungere sul posto fu Adam P., germanico amico personale di Zaratustra, onorato e abilissimo bardo delle Lande di Britannia.

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Subito attracc≥ per cercare l’ormai famoso naufrago. Di l∞ a poco si stagli≥ all’orizzonte anche il "Lama Danzante", a bordo i valorosissimi italici Ciccio e Iaco, i loro compagni d’avventura e gli onorati Zaratustra e Cagliostro.

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Potete forse immaginarvi l’emozione e la gratitudine che il sottoscritto prov≥ al vederli giungere, imponenti nei loro vascelli, salvatori dal cuore intriso d’Onore.

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Risorto e medicato, mi profusi in ringraziamenti e abbracci verso gli amici che, sorpresi dalla scoperta dell’Isola, si scagliavano verso gli impotenti Draghi: "nessuno uccida un Discendente di Taos senza subire la ferocia della vendetta", questo le Viverne impararono sulla loro pelle.

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Ripreso il possesso dell’Enterprise, mi soffermai qualche minuto ad osservare i compagni intenti nella lotta per poi riprendere la via di casa, a bordo i miei fraterni compagni d’armi, i cuori consapevoli del fatto che avevamo vissuto l’ennesima, incredibile avventura.

Actarus IV

 

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